sabato 9 giugno 2012

Scienza e coscienza

Non è una novità, ancora una volta l'Italia, oltre a non essere un paese per giovani, dimostra di non essere nemmeno un paese per gli scienziati.

Eppure è strano: il metodo stesso della scienza è stato inventato in Italia da Galileo. Abbiamo un numero incredibilmente alto di nomi di scienziati famosi in tutti i rami della scienza, eppure il modo di pensare scientifico non sembra fare breccia nel paese, non riesce a diventare cultura condivisa.

Mi spiego meglio: non credo che sia possibile (e forse nemmeno augurabile) che la maggior parte degli italiani si metta a fare scienza, e non è nemmeno possibile chiedere a ognuno di diventare un esperto su tutti i rami della scienza.

Ma come mai il modo di ragionare non riesce a fare breccia? Come mai si assiste al prevalere del suo contrario, del pensiero anti-scientifico, addirittura del pensiero magico, utilizzato per addirittura per decidere di questioni di contenuto prettamente scientifico?

Sgombro il campo da una serie di spiegazioni-scorciatoia, che a mio parere non sono utili perché deresponsabilizzano tutti quanti. Non è colpa della televisione. Incredibilmente, nemmeno dei partiti (che però si sono sempre sforzati in questa direzione). Neanche della Chiesa (anche qui però probabilmente qualche papa o cardinale un pensierino ce l'ha fatto). Avete presente il vostro complottismo preferito? Non è colpa neanche di quello.

Il fatto è che il ragionare "secondo scienza e coscienza" è molto faticoso.

Ragionare su un'affermazione di tipo scientifico infatti richiede un impegno incondizionato almeno a tre livelli.

1. Metodologico: devi aver capito in generale come funziona il metodo scientifico e devi avere un'idea di come va usato nel campo di applicazione particolare (matematica, fisica, biologia, geologia, ecc.)

2. Contenutistico: devi approfondire i concetti base e devi essere in grado di adoperare con precisione il linguaggio specifico della disciplina.

3. Deontologico: devi essere onesto e libero.

Quest'ultimo è un punto importante: attenzione, gli scienziati non hanno una moralità superiore agli altri esseri umani, solo per stare nel campo della fisica sembra che Majorana avesse espresso plauso, poco prima di sparire, per le leggi razziali appena introdotte in Italia.

Le stesse che avevano costretto Fermi ad emigrare in America, dove diede un contributo essenziale per la costruzione della bomba atomica. Un collega di Fermi, Teller, responsabile della costruzione della bomba H, può essere definito francamente come guerrafondaio. E Heisenberg fu un nazista convinto.

Come si può definire queste persone oneste e libere? Persone "di coscienza"?

L'onestà e la libertà nella scienza consistono nel non partire con un'idea preconcetta a cui adattare la realtà quando non coincide con essa, ma nel fare l'esatto contrario: non appena compare un fatto che contraddice ciò che si pensava su una questione, avere il coraggio di ammettere che l'idea che si aveva era sbagliata.

In questo senso gli scienziati devono essere persone "di coscienza". E quando smettono di esserlo, smettono fatalmente di essere anche degli scienziati. 

E questo, secondo me, è il vero motivo per cui è così difficile che in Italia la scienza ha la vita così difficile.

Siamo pigri, e non ci piace rischiare. Nemmeno per la nostra coscienza.

E qualcuno, in questa nostra accidia, ci sguazza e se ne approfitta, lanciando la sua campagna anti-scientifica preferita.

L'ultimo tentativo (in ordine di tempo) è quello di Mario Capanna, leader indiscusso del movimento anti-(scientifico)OGM.

Se lo volete contrastare, scrollatevi di dosso un po' della vostra pigrizia e andate a firmare quest'appello.


mercoledì 6 giugno 2012

Il non-manifesto di questo blog

Il primo post di un blog che si rispetti dovrebbe far capire subito ai navigatori quale sarà l'argomento del blog, l'impostazione che gli si vuol dare e, insomma, la visione che ha del mondo il blogger.

Questo succede con i blog di successo, tenuti da blogger esperti.

Ma in questo caso no.

Sarà che non sono un blogger esperto, o che non ho una chiara visione del mondo, ma c'è ben poco che potrete trovare utile in questo post. Questo non è il manifesto del blog (ceci n'est pas une pipe, verrebbe da dire), qui non troverete nessuna indicazione di quello che ho intenzione di scrivere.

Dev'essere perché non lo so neanch'io.

Allora potrei spiegare chi sono, già questo potrebbe dare qualche utile indicazione. Ma questo non intendo farlo subito, se l'esperimento andrà avanti si capirà.

L'unica cosa che mi sento di dire è che c'è un legame con il titolo del blog. E con il suo sottotitolo, che potrebbe essere: esperimento di sopravvivenza nel caos del mondo.